Il regime forfettario è ad oggi il solo regime agevolato in vigore nel nostro Paese, e garantisce agevolazioni importanti, come l'aliquota Irpef ridotta al 15% sull'imponibile, che viene ulteriormente diminuita al 5% per i primi 5 anni di attività, ma anche tutta una serie di semplificazioni contributive. Per poter accedere al regime forfettario è però necessario rispettare determinati requisiti e rientrare nel limite dei compensi e ricavi annuo stabilito dalle vigenti leggi.
Nuove regole per ingresso, permanenza e revoca del regime forfettario
La Legge di Bilancio 2023 con l'articolo 1 comma 54 ha recentemente modificato alcune regole per il Regime Forfettario, innalzando il tetto massimo dei professionisti e delle aziende, che potranno nel nuovo anno accedere o permanere nel regime agevolato, portandolo da 65.000 a 85.000 euro.
Lo stesso articolo ha istituito anche le nuove regole che comportano la fuoriuscita dal regime forfettario, che potrà avvenire anche nell'anno stesso in cui i compensi o i ricavi superano 100.000 euro. Questa clausola, conosciuta anche come "tagliola anti-evasione", scatta nel momento in cui si raggiungono i 100.000 euro. Al raggiungimento di tale soglia il passaggio scatta immediatamente e da quel momento è necessario applicare l'IVA alle operazioni effettuate oltre tale limite.
Qualora invece vengano superati gli 85.000 euro, ma il contribuente rimanga entro la soglia dei 100.000, l'uscita dal regime forfettario avverrà l'anno successivo.
Fatturazione elettronica per i forfettari, cosa prevede
Per le partite IVA in regime agevolato che nell'anno precedente hanno conseguito ricavi o compensi superiori a 25.000 euro è scattato l'obbligo di emettere fattura elettronica a partire dal 1° luglio 2022. La misura è stata introdotta dal D.L. 36/2022, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.100 del 30 aprile 2022.
Le Partite IVA che nell'anno precedente non hanno raggiunto la soglia dei 25.000 euro avranno invece tempo fino al 1° gennaio 2024 per adeguarsi, anche se possono volontariamente aderire fin da ora al sistema di fatturazione elettronica.
Fattura elettronica per i forfettari, dal 1° ottobre 2022 scattano le sanzioni
Dopo un'iniziale periodo di transizione, a partire dallo scorso 1° ottobre 2022 coloro che non si saranno adeguati al nuovo sistema di fatturazione andranno incontro a sanzioni amministrative.
Dal 1° aprile al 1° ottobre 2022 era possibile comunque emettere il documento entro il mese successivo a quello in cui avveniva la prestazione. Da ottobre 2022 i contribuenti in regime forfettario con ricavi/compensi superiori a 25.000 euro hanno dovuto adeguarsi, rispettando i termini già previsti per gli altri contribuenti obbligati alla fatturazione elettronica, e più precisamente:
- fattura immediata entro 12 giorni dalla data di effettuazione dell'operazione
- fattura differita, entro il giorno 15 del mese successivo
La mancata o tardiva emissione della e-fattura viene sanzionata in base all'articolo 6 del D.L. 471/1997. La sanzione amministrativa prevede il pagamento di un importo tra il 5% e il 10% dei corrispettivi non documentati o non registrati, in quanto violazione relativa a operazioni non imponibili. Nel caso in cui l'irregolarità non incida sulla corretta liquidazione dell'imposta la sanzione va da 250 a 2.000 euro.
Fatturazione elettronica per i forfettari, in cosa consiste
I forfettari tenuti all'emissione di fattura elettronica devono:
- emettere fatture in formato elettronico verso tutti i clienti/consumatori (Pubblica Amministrazione, Partite IVA, Privati senza P.IVA),
- ricevere fatture elettroniche dai fornitori,
- seguire le disposizioni per la conservazione delle fatture elettroniche.
Inoltre, nell’emissione delle fatture elettroniche:
- non devono avviare una nuova numerazione, né tenere registri sezionali, ma possono proseguire la numerazione adottata per le fatture cartacee, a patto di garantire l’identificazione univoca del documento
- sono chiamati ad applicare l’imposta di bollo sulle fatture elettroniche