Il terminale POS è ormai indispensabile per accettare i pagamenti digitali dei clienti. Grazie alla velocità e alla sicurezza delle transazioni è sicuramente il mezzo di pagamento digitale più utilizzato. Tuttavia ne esistono varie tipologie, che presentano costi di acquisto e mantenimento diversi. Vediamo come orientarci.
POS, cos'è e come funziona
Il termine POS deriva dall'acronimo anglosassone "Point of Sale", che tradotto significa "Punto di vendita". Si tratta di un dispositivo che consente alla clientela di effettuare pagamenti in un punto vendita senza l'uso di contanti, ma sfruttando i pagamenti digitali attraverso una carta, uno smartphone o lo smrtwatch.
Il funzionamento del POS può essere riassunto in 4 passaggi:
- il cliente inserisce o appoggia sul POS la propria carta di pagamento (carta di credito, prepagata o bancomat)
- il POS invia la richiesta di addebito alla società che ha emesso la carta
- se il saldo disponibile è sufficiente a coprire l’importo dell’acquisto e la banca emittente rilascia l’autorizzazione, l’operazione va a buon fine
- il POS emette una ricevuta della transazione al cliente, che può essere cartacea, via mail o sms
POS: quanti tipi ne esistono?
Quanti tipi di POS esistono? Le versioni attualmente presenti sul mercato sono diverse e orintarsi potrebbe non essere affatto semplice. Le tre categorie principali prevedono:
- POS fisso
- POS mobile
- POS digitale
- SoftPOS
Il POS fisso rappresenta sicuramente l'apparecchio più utilizzato. Tutti abbiamo presente il classico POS fisico presente a fianco della cassa in negozi, bar e ristoranti. Se da un lato è certamente quello più diffuso, non sempre rappresenta il modello più performante.
Il POS mobile, conosciuto anche come mPOS è l'evoluzione del primo POS fisico. Grazie alla connessione Bluetooth permette di installare e usare l'app del terminale su smartphone e tablet. In questo modo è possibile effettuare e ricevere pagamenti tramite il proprio dispositivo personale, anche quando siamo "in movimento". Si tratta della tipologia più adatta per coloro che vogliono poter gestire la clientela anche fuori sede, come ad esempio durante fiere e manifestazioni di settore, mercatini rionali o altro.
Altra tipologia di dispositivo che consente di ricevere pagamenti a distanza senza la necessità di un apparecchio fisico è il POS digitale. In questo caso il terminale viene sostituito da un link o da un QR Code che, una volta cliccato o scansionato, rimanda direttamente alla piattaforma online sulla quale è possibile per il cliente effettuare il pagamento elettronico.
Il SoftPOS è una delle più innovative tipologie. Si tratta di un'applicazione che, una volta scaricata sul proprio dispositivo mobile, consente di trasformarlo in un terminale per accettare i pagamenti. Non vi sarà quindi più la necessità di dotarsi di un terminale fisico, ma sarà sufficiente avere sempre con sé il proprio smartphone o tablet.
Quanto costa un POS?
I costi del POS sono diversi a seconda del tipo di dispositivo e del contratto con l’ente creditizio di riferimento.
I costi normalmente previsti per i POS tradizionali sono:
- costo sostenuto per avere un dispositivo fisso
- canone
- costo di installazione
- eventuali offerte speciali
Va inoltre aggiunta una percentuale sulle transazioni, che viene calcolata a seconda del contratto stipulato con il proprio istituto di credito. Si tratta generalmente di piccoli importi, ma che sommati tra loro possono raggiungere anche cifre non indifferenti.