Novità in campo fiscale per i professionisti e imprese che operano con Partita Iva in regime dei minimi e forfettario, per i quali dal 1° luglio di quest’anno è stato introdotto l’obbligo di fatturazione elettronica. Il nuovo adempimento è contenuto nel Decreto PNRR2 (Piano nazionale di ripresa e resilienza) approvato dal Consiglio dei Ministri, il 21 aprile scorso, che indica anche le regole per i contribuenti, i soggetti esclusi e le sanzioni per chi non rispetta l’obbligo. Si tratta di un provvedimento diretto a contrastare l’evasione fiscale e che si è rivelato di successo con i contribuenti del regime ordinario, che già dal 2019 sono obbligati a emettere fatture elettroniche.
Chi è obbligato a emettere fattura elettronica?
Dopo il parere favorevole del Consiglio Europeo, il governo italiano ha proceduto a estendere l’obbligo di fatturazione elettronica ai regimi minimi e forfettari, che dal 1° luglio dovranno munirsi di un apposito gestionale per rilasciare ai clienti il documento fiscale che attesta il valore delle prestazioni, servizio o del bene ceduto. L’adempimento vale solo per alcune categorie di imprese e professionisti che possiedono una partita Iva nel regime dei minimi e forfettari, rappresentati dai soggetti che nel 2021 hanno percepito ricavi e compensi per un valore che supera i 25.000 euro. Coloro che sono di sotto di tale limite, possono scegliere di continuare a rilasciare fatture cartacee o pdf o avvalersi degli strumenti telematici. Gli esentati dall'attuale obbligo, dovranno in ogni caso adottare la gestione elettronica delle fatture entro il 2024.
Termini per adeguarsi alla fatturazione elettronica
La data del 1° luglio è quella da cui inizia l’obbligo per i titolari di partita Iva forfettaria che applicano la flat tax al 15% con redditi fino a 65.000 euro, devono ricorrere al software messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, per la compilazione delle e-fatture. A partire dal terzo trimestre del periodo di imposta 2022, i contribuenti dovranno procedere all’emissione della fattura entro il mese successivo rispetto al giorno in cui si esegue la relativa operazione. Il mancato rispetto dei termini e del rilascio del documento fiscale in formato xml comporterà delle sanzioni.
Come emettere fattura elettronica?
I contribuenti con regime minimi e forfettari con ricavi superiori ai 25.000 euro, per non incorrere nelle sanzioni, devono dotarsi di un software in grado di decifrare le fatture in linguaggio xml e inviarle al Sistema di Interscambio (SdI). A tal fine è possibile utilizzare i servizi gratuiti presenti sul portale "Fatture e Corrispettivi" del sito dell’Agenzia delle entrate o scaricando i programmi sul pc, in alternativa è possibile acquistare un apposito software di fatturazione. In entrambi i casi, bisogna compilare il documento inserendo i dati richiesti, per poi trasmetterla al Sistema di Interscambio (SdI), che provvede a inviarla al destinatario, di cui si deve conoscere il codice identificativo univoco. Gli stessi programmi consentono di archiviare le fatture digitali e di riceverle, oltre che conservarle per dieci anni come richiesto dalla legge. È importante notare, che i sistemi dell' Agenzia delle Entrate sono indicati per chi deve gestire un numero contenuto di fatture, mentre per chi ne emette una quantità considerevole è preferibile un software più avanzato, che dispone di diverse funzionalità.