Gli ultimi due anni sono stati ricchi di novità per tutti coloro che hanno una partita IVA: basti pensare al fatto che il 1 gennaio dell'anno scorso è entrato in vigore per chi ha determinati regimi fiscali, l'obbligo della fatturazione elettronica. Il primo giorno del 2019 è stato importante anche per l'entrata in vigore dell'Esterometro, di cui a breve si darà la definizione. Tuttavia la Legge di Bilancio 2020 ha portato alcune novità molto importanti proprio per quanto concerne questo istituto. Ma in cosa consiste l'Esterometro? Come funziona e qual è l'obiettivo che il legislatore si è prefisso con la sua creazione e successiva entrata in vigore? Quali sono le novità che la Legge di Bilancio appena licenziata dal Parlamento ha messo nero su bianco per questo istituto che è destinato a cambiare la vita delle partite IVA aventi l'obbligo di utilizzarlo? Di seguito ci sono tutte le risposte a queste, che sono senza dubbio le domande più importanti e necessitanti di risposta per quanto concerne l'istituto dell'esterometro.
Cos'è l'esterometro?
La prima domanda alla quale occorre rispandere riguarda la natura dell'esterometro, ovvero in cosa consiste tale strumento relativo alla fiscalità delle partite IVA. Ebbene, la risposta che si può dare è la seguente: a partire dal 1 gennaio dello scorso anno tutte le fatture emesse o registrate aventi ad oggetto operazioni di natura transfoliera, ovvero al di fuori dei confini nazionali, devono essere comunicate attraverso uno strumento fiscale che ha appunto il nome di Esterometro. Al momento della sua introduzione, la cadenza della comunicazione era mensile e come si vedrà più avanti, questo aspetto è stato quello su cui la Legge di Bilancio licenziata dal Parlamento a fine 2019, è andato ad intervenire. Quindi, in un linguaggio meno tecnico, si può dire che con l'esterometro, tutti coloro che hanno una partita IVA italiana, vanno a comunicare le operazione aventi ad oggetto prestazione di servizi o di cessione di beni che sono state poste in essere o ricevute verso e da parte di soggetti che non sono residenti nel territorio italiano. Questa comunicazione è obbligatoria in qualsiasi caso, tranne quando per le operazioni di natura transfrontaliera risulta l'emissione di una fattura a carattere elettronico e quando per una operazione è stata emessa una bolletta doganale. Va tenuto presente che questi sono gli unici due casi in cui lo strumento dell'esterometro e quindi in altre parole l'obbligo di comunicazione all'Agenzia delle Entrate, non sussiste.
Chi deve utilizzare l'esterometro?
La seconda domanda molto importante a cui bisogna dare risposta è sicuramente quella relativa ai soggetti che sono obbligati per legge a servirsi dell'esterometro. Ebbene, tale obbligo riguarda le partite IVA operanti sul territorio italiano. Altro aspetto molto importante è quello relativo alle fatture che si ha l'obbligo di comunicare all'Agenzia delle Entrate attraverso questo nuovo strumento di natura fiscale. Qui la risposta a tale quesito si fa complessa, perchè sono diversi i documenti che si ha l'obbligo di andare a comunicare. Ad esempio bisogna comunicare le fatture che sono state emesse nei confronti di soggetti di natura comunitaria non stabiliti anche se identificati ai fini dell'IVA in Italia e per cui non è stata inoltrata fattura a carattere elettronico attraverso lo SdI, acronimo che sta ad indicare il Sistema di Interscambio dell'Agenzia delle Entrate. Tra gli altri documenti che vanno inviati vanno ricordate le fatture che sono state ricevute da parte di soggetti di tipo comunitario, ma non stabiliti. Inoltre l'esterometro è strumento atto a comunicare all'Agenzia delle Entrate anche l'esistenza di fatture che sono state emesse per la fornitura di servizi di natura non specificata nei confronti di soggetti non comunitari e verso cui non è stata emessa fattura a carattere elettronico e per cui non è presente una bolletta doganale. La lista di documenti da comunicare tramite questo nuovo istituto è davvero lunga e non si esaurisce certo qui. Continuando in questa carrellata, bisogna ricordare come debbano essere comunicate per mezzo dell'esterometro anche le autofatture aventi ad oggetto dei servizi ricevuti da parte di soggetti non facenti parte dell'ambito territoriale riconducibile all'Unione Europea. Sempre parlando di autofattura, va detto che dall'inizio dello scorso anno è obbligatoria anche la comunicazione delle autofatture aventi ad oggetto acquisto di beni partiti da magazzini italiani facenti però capo a fornitori non comunitari.
La principale novità per quanto concerne l'esterometro
Come si può facilmente intuire, l'obiettivo che l'esecutivo precedente a quello attuale e che anche quest'ultimo si pone con l'esterometro è quello di combattere due fenomeni endemici per quanto concerne l'ambito fiscale, ovvero i comportamenti che si possono inquadrare giuridicamente come elusivi o di evasione. Ovviamente è presto per dire se questo istituto riuscirà nell'intento per cui è stato creato, ma sena ombra di dubbio si tratta di una novità importante, che è destinata a cambiare notevolmente quella che è la quotidianità delle partite IVA. Anche il Governo attuale punta molto su l'esterometro: basti pensare semplicemente al fatto che pur essendo cambiata la maggioranza che appoggia l'esecutivo, la norma che l'ha introdotto non è stata oggetto di cancellazione, ma semplicemente di una revisione. Questo fa capire come anche il Governo attualmente in carica ritenga l'esterometro un istituto che può dare il proprio apporto nella lotta all'elusione e all'evasione fiscale, che come detto si caratterizzano come fenomeni endemici del sistema produttivo ed economico italiano. Detto questo, qual è la novità che l'attuale esecutivo ha introdotto con la Finanziaria 2020 per quanto concerne l'istituto fiscale noto come esterometro? Il Decreto Fiscale 2020, contenuto nella Legge di Bilancio che le aule parlamentari hanno discusso e approvato alla fine del 2019, è andato ad operare una modifica per quanto concerne le scadenze del 2020 relativamente all'invio dell'Esterometro. Come si è detto all'inizio, al momento della sua entrata in vigore, avvenuta nel gennaio 2019, la comunicazione doveva essere mensile. Ora invece la comunicazione dovrà avvenire trimestralmente. A stabilirlo è appunto il Decreto Fiscale 2020, nel quale viene specificato che "la trasmissione telematica è effettuata trimestralmente entro la fine del mese successivo al trimestre di riferimento" Questo cosa significa nel concreto? Facendo un esempio per far capire meglio la novità che è stata introdotta dal Decreto Fiscale 2020, basti dire che per tutte le operazioni soggette a comunicazione e che dovessero effettuarsi nei mesi di gennaio, febbraio e marzo 2020, il termine ultimo per la comunicazione sarà il 30 aprile. Per tutte le operazioni effettuate a partire dal 1 aprile 2020 e fno al 30 giugno 2020, il termine ultimo per la comunicazione sarà il 31 luglio. Infine, volendo dare un quadro completo della novità da un punto di vista concreto, le operazioni effettuate dal 1 luglio 2020 fino all'ultimo giorno di settembre 2020, dovranno essere comunicate entro e non oltre il 2 novembre 2020, mentre quelle rientranti, da un punto di vista temporale, tra il 1 ottobre 2020 ed il 31 dicembre 2020, dovranno essere comunicate entro e non oltre il 1 febbraio del 2021. La domanda che potrebbe sorgere spontanea è quella relativa alle modalità di comunicazione delle operazioni effettuate nel mese di dicembre dell'anno appena passato. Ebbene, il legislatore è stato molto chiaro in merito, visto che bisognerà continuare a rispettare la tempistica originaria, ovvero quella mensile. Quindi, il termine ultimo per poter comunicare tramite esterometro tutte le operazioni transnazionali che per legge devono essere comunicate all'Agenzia delle Entrate, sarà quello del 31 gennaio dell'anno che è appena iniziato. Questa che è stata descritta è la principale novità per quanto riguarda l'esterometro, che come si è detto prima è uno strumento con cui il legislatore punta a combattere elusione ed evasione fiscale. I prossimi mesi diranno se questo strumento sarà effettivamente efficace o meno e raggiungerà quindi l'obiettivo. Quello che si può affermare fin da ora è che l'esterometro, che è andato a sostituire lo spesometro, è una novità senza dubbio importante, con cui liberi professionisti ed imprese dovranno loro malgrado confrontarsi.