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Codice SDI, tutto quello che occorre sapere sul codice destinatario

Inserire correttamente il codice SDI nella fattura elettronica permette di garantirsi la consegna puntuale del documento al destinatario. Ecco tutto quello che è importante sapere per il suo utilizzo nella fatturazione ad aziende, privati e Pubblica Amministrazione.

La compilazione della fattura elettronica può apparire complessa, anche se in realtà questo documento non si differenzia molto dal "cugino" cartaceo, se non per alcuni elementi caratteristici tra i quali, appunto, il codice SDI.

Codice SDI, a cosa serve nella fattura elettronica

Il codice SDI deve il suo nome all'utilizzo legato al Sistema di Interscambio telematico, attraverso il quale l'Agenzia delle Entrate gestisce il flusso delle e-fatture. Più correttamente identificato con il termine codice destinatario si compone di un codice alfanumerico di 7 caratteri, che identificano il servizio web o il software utilizzato dal destinatario del documento elettronico. L'inserimento corretto del codice permette quindi una corretta ricezione della fattura sul gestionale del soggetto verso cui è stata emessa.

Come ottenere il proprio codice SDI

Aziende e professionisti che, per loro scelta o perché rientrano nelle categorie obbligate, ricevono fatture elettroniche si trovano davanti al quesito relativo al proprio codice destinatario. Come ottenere quella sequenza di numeri e lettere da comunicare a chi deve fatturarci un bene o un servizio?

Il codice destinatario viene assegnato ai software o ai servizi web dotati di un canale telematico accreditato presso l’Agenzia delle Entrate per trasmettere e ricevere le fatture elettroniche. Sarà quindi il titolare del programma o del servizio utilizzato per le fatture elettroniche a fornire il codice, e questo di solito avviene al momento della sottoscrizione del contratto o all'acquisto della licenza. Una volta ottenuto è necessario comunicarlo al cassetto fiscale dell'Agenzia delle Entrate, accedendo al sistema e andando nell'area "Fatture e corrispettivi".

Da qui è necessario selezionare la voce "Registrazione dell'indirizzo telematico dove ricevere tutte le fatture elettroniche" e inserire il codice nell'apposito campo.
Con questa operazione è possibile ricevere tutte le fatture elettroniche, anche nel caso in cui il soggetto che ha emesso il documento non abbia inserito il codice SDI, o lo abbia inserito in modo errato.
In generale è sempre bene comunicare il proprio codice SDI ai fornitori, così da facilitare il recapito delle fatture presso l'indirizzo digitale associato al software e prevenire possibili inconvenienti nella consegna del documento.

Codice SDI di un'azienda, come ottenerlo?

Nel momento in cui un soggetto si trova a emettere una fattura elettronica in ambito B2B dovrà inserire il codice identificativo destinatario. In genere partite IVA e imprese provvedono a comunicare questo dato nel momento in cui condividono i dati per la fatturazione. Se non lo hanno fatto è possibile chiederlo a loro oppure rivolgersi ad appositi servizi che, semplicemente inserendo la ragione sociale o la partita Iva del destinatario, permettono di recuperare il codice SDI del destinatario B2B estraendolo dagli archivi tributari e da altre fonti.

Codice SDI destinatario senza partita IVA

La fattura emessa nei confronti di un privato, in genere, non permette di avere un codice SDI. I soggetti senza partita Iva infatti, tranne rari casi, non dispongono di codice destinatario. In questi casi è possibile indicare nel campo "Codice destinatario" un codice convenzionale composto da sette zeri (codice 0000000), in modo tale da rendere la fattura conforme e consentirgli di superare le verifiche del Sistema di Interscambio. Se poi è disponibile un indirizzo PEC è importante inserirlo, in caso contrario è necessario provvedere a consegnare al cliente/consumatore una copia informatica o analogica della fattura, oltre a comunicargli la disponibilità del documento elettronico nella propria area riservata del sito web dell'Agenzia delle Entrate.
A indirizzare correttamente la e-fattura nel Cassetto Fiscale del destinatario sarà il codice fiscale, che dovrà sempre essere obbligatoriamente inserito nell'apposito campo.

Codice destinatario estero, casi particolari

Può accadere che il cliente/consumatore sia un soggetto estero, residente in un Paese UE o extra UE. Che si tratti di un professionista, di un'azienda o di un privato in questi casi il codice destinatario sarà formato da sette X (XXXXXXX). Nel caso in cui si tratti di un'azienda o un professionista è necessario indicare anche la partita IVA. Se la sede è all'interno dell'Unione Europea va indicato il numero di partita Iva, mentre se l'azienda o il professionista hanno sede in uno Stato extra UE il codice da inserire è OO 99999999999.

CUU e Codice IPA, i codici "speciali" per la Pubblica Amministrazione

h2> Quando il cliente è la Pubblica Amministrazione il codice destinatario non andrà indicato. Al suo posto è necessario indicare invece un Codice Univoco Ufficio (CUU) o il Codice IPA per fattura elettronica, dei quali tutti gli uffici della PA sono dotati. Si tratta di codici composti da 6 caratteri, utili a identificare ogni ufficio della Pubblica Amministrazione.

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