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Arriverà la proroga della fatturazione cartacea nel settore sanitario? Ecco cosa aspettarsi dal 2025

La questione della proroga della fatturazione cartacea nel settore sanitario continua a essere un tema rilevante, soprattutto per il delicato equilibrio tra innovazione tecnologica e protezione dei dati sensibili dei pazienti. La normativa introdotta dal Decreto Legge n. 119/2018, in particolare l'articolo 10-bis, ha escluso dal regime obbligatorio di fatturazione elettronica quei professionisti sanitari tenuti a trasmettere dati al Sistema Tessera Sanitaria (STS). Questa deroga, inizialmente prevista per il 2019, è stata rinnovata di anno in anno, arrivando fino al 2024.

Il ruolo della privacy nella scelta della fatturazione cartacea

La principale motivazione dietro questa proroga è la tutela della privacy. La trasmissione dei dati tramite il Sistema di Interscambio, parte integrante del sistema di fatturazione elettronica, potrebbe infatti comportare un rischio per la riservatezza delle informazioni sanitarie dei pazienti. La natura sensibile di questi dati richiede un livello di sicurezza e protezione particolarmente elevato, non sempre garantito dalla standardizzazione dei sistemi di fatturazione elettronica.

Mantenendo la fatturazione cartacea, il legislatore ha inteso evitare una potenziale esposizione dei dati sanitari a vulnerabilità tecnologiche, limitando al contempo la diffusione elettronica di informazioni personali. Tuttavia, questa scelta si scontra con le pressioni dell'Unione Europea, che spinge per una completa transizione alla fatturazione elettronica in tutti i settori.

Possibili cambiamenti dal 2025

La normativa attuale prevede che dal 1° gennaio 2025 anche i professionisti sanitari saranno obbligati ad adottare il sistema di fatturazione elettronica, salvo ulteriori proroghe. Questo cambiamento richiederà un significativo adeguamento da parte del settore sanitario, soprattutto per coloro che ancora non si sono dotati degli strumenti necessari per gestire in modo sicuro e conforme le fatture elettroniche.

Il passaggio sarà particolarmente complesso, considerando che le prestazioni sanitarie coinvolgono non solo dati fiscali ma anche informazioni cliniche, che necessitano di un trattamento estremamente protetto. Per affrontare questa transizione, il legislatore dovrà implementare soluzioni tecniche adeguate che garantiscano la sicurezza dei dati, riducendo al minimo il rischio di violazioni.

La normativa in materia: il ruolo del Mef e dell’Agenzia delle Entrate

Il decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) del 1° febbraio 2024 ha introdotto ulteriori misure per disciplinare l’utilizzo dei dati fiscali relativi alle fatture trasmesse al Sistema Tessera Sanitaria. Secondo il decreto, l’Agenzia delle Entrate utilizza tali dati per l’attuazione delle norme tributarie, senza includere il codice fiscale del cliente tra le informazioni trasmesse. Questo è un passaggio cruciale per garantire che la fatturazione elettronica nel settore sanitario possa essere implementata rispettando i diritti degli interessati.

A livello di sicurezza, il sistema prevede una profilazione rigorosa degli utenti, l’identificazione e l’autenticazione di chi accede ai dati e un monitoraggio continuo delle operazioni. Sono incluse anche misure di tracciamento degli accessi e la conservazione di copie di sicurezza per ridurre i rischi legati a possibili attacchi informatici o malfunzionamenti.

Un futuro incerto tra innovazione e protezione

Il 2025 rappresenta un punto di svolta per il settore sanitario in Italia. La transizione alla fatturazione elettronica potrebbe segnare un passo avanti verso una maggiore digitalizzazione e trasparenza del sistema fiscale. Tuttavia, l'implementazione di questa misura richiede un bilanciamento tra l'efficienza amministrativa e la protezione dei dati sensibili.

Il dibattito su una nuova proroga sarà inevitabilmente influenzato da diversi fattori, tra cui le pressioni dell’Unione Europea e la capacità del sistema sanitario italiano di adottare tecnologie all’avanguardia senza compromettere la privacy dei pazienti. In attesa di una decisione definitiva, gli operatori del settore devono prepararsi al cambiamento, investendo in soluzioni digitali sicure e rispettose delle normative sulla protezione dei dati personali.

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